La differenza fondamentale tra la corsa e la deambulazione è la presenza della fase aerea (di sospensione).

Durante questa fase entrambi i piedi si distaccano da terra.

Per un breve periodo di tempo il nostro corpo si trova pertanto “in fase aerea”, sospeso.

Nella corsa, l’appoggio del piede a terra non avviene in sequenza tallone-avampiede come nella deambulazione. 

Si può dire, infatti che, la corsa sia come una successione di salti, e questo è particolarmente vero dal punto di vista biomeccanico.

Il piede non avendo il tempo di compiere ogni singola fase privilegia infatti la spinta. 

In questa fase il piede supina, si irrigidisce, accentua l’arco longitudinale e il calcagno va’ in posizione di inversione. 

Il piede si comporta quindi da leva rigida per evitare la trasmissione di traumatici shock all’arto inferiore.

Nella corsa i movimenti delle braccia sono coordinati con quelli delle gambe in maniera naturale svolgendo un’importante funzione equilibrante, oscillando lungo il fianco in atteggiamento flesso. 

Nella loro azione complessiva le braccia vanno a compensare e limitare l’azione rotatoria del bacino che il busto si vede imprimere dalle gambe assumendo anche grande importanza per il risparmio energetico che ne deriva.

Il busto, in ogni fase della corsa, rimane in leggera flessione e inclinato in avanti, questo perché una posizione eretta rispetto al centro di gravità del corpo aumenterebbe in maniera considerevole l’energia consumata dai muscoli, influenzando negativamente sull’efficacia della corsa. 

Una posizione corretta inoltre consente una buona attività̀ respiratoria e circolatoria. 

Le fasi della corsa

 

La tecnica della corsa può essere suddivisa in due fasi distinte:

  • La fase di appoggio singolo inizia con il contatto del piede al suolo e termina con il movimento di piegamento/estensione dell’arto in appoggio, essa rappresenta il 40% di tutto il ciclo. 
  • La fase aerea si ha il recupero degli arti inferiori per l’alternanza della loro funzione. 
La fase di appoggio singolo (il contatto al suolo) può essere distinta in tre momenti:

  • Momento di ammortizzazione o contatto, cioè̀ la presa di contatto del piede sul terreno (foot strike) e ammortizzazione dell’impatto grazie all’azione del tricipite surale. Durante questa fase viene sfruttata appieno la componente reattivo-elastica del piede. Il piede di appoggio si trova avanti al baricentro del corpo. Il muscolo quadricipite femorale, nel suo insieme, contribuisce nell’attenuazione dell’impatto del piede a terra. 
  •  Momento di sostegno singolo o intermedio, è l’avanzamento lineare e orizzontale del bacino. In questa fase il piede si trova perfettamente in asse con il baricentro (midsupport).
  • Momento di raddrizzamento-estensione o spinta, consiste nel raddrizzamento dell’arto  in appoggio (take off), il qual produce l’impulso necessario per l’accelerazione del distacco del piede dal terreno. Il piede si trova dietro al baricentro; i muscoli sfruttano la loro forza di tipo elastico e reattivo (“stiffness”) per proiettare in avanti il corpo.  
La fase area è composta da 3 sotto-fasi:

  1.  Follow through, questa sotto-fase comincia con il sollevamento dell’arto dal suolo fino alla posizione di massima flessione del ginocchio. 
  2. Foreward swing, intervallo di tempo che inizia quando il ginocchio si trova alla massima flessione e si protrae fino all’inizio della fase di volo. 
  3. Foot descent, periodo di oscillazione dell’arto che segue la fine della fase di volo che determina la fine della fase di quesfa e inizio della fase di appoggio singolo. 

Funzione del piede

 

Per quanto riguarda la funzione del piede durante la corsa, possiamo dividere il gesto atletico in tre  fasi: 

  1.  Fase di appoggio, è la fase in cui il piede viene a contatto con il suolo. Nel preciso momento dell’impatto con il terreno, si scarica sul piede una forza pari a tre volte il peso corporeo. In un solo passo un corridore di 70 Kg deve sopportare uno shock di 210 Kg. Le vibrazioni si trasmettono di riflesso verso l’alto, interessando la muscolatura, i tendini e le ossa dell’intera gamba, del bacino e della colonna vertebrale. Ecco quindi che ammortizzazione e stabilità diventano fondamentali al fine di attutire l’impatto con il suolo e prevenire seri traumi a tendini, legamenti e articolazioni.
  2. Fase di sostegno, il peso del corpo si sposta in avanti e il peso entra in fase di sostegno. Il piede ruota in avanti provocando una torsione che può essere rivolta verso l’interno (pronazione) o verso l’esterno (supinazione). 

Ciò comporta un’ulteriore carico alla struttura muscolo/scheletrica. Tale fase dura circa 2,5 volte in più rispetto quella di appoggio.

3, Fase di stacco, il piede una volta terminata la fase di sostegno prosegue la propria rotazione in avanti entrando nell’ultima fase del ciclo. A questo punto il peso dell’atleta si trasferisce dalla zone mediale all’avampiede, scatenando una forza che può raggiungere un’intensità tra le 4 e le 7 volte il peso corporeo. Un corridore medio di 70 Kg, durante una corsa sostenuta, arriva a sprigionare uno shock di 490 Kg ad ogni passo. 

Con il nostro servizio di Valutazione biomeccanica della corsa potrai capire come corri e migliorare la tua tecnica di corsa.

RICHIEDI MAGGIORI INFORMAZIONI

Errore: Modulo di contatto non trovato.