Strettamente correlato alla biomeccanica della corsa, per un corridore è fondamentale sapere e correggere eventuali errori commessi nella tecnica di questo gesto, considerato erroneamente un movimento banale.

Andiamo quindi ad analizzare gli errori più comuni che vengono commessi dal punto di vista tecnico

Appoggio

L’appoggio può essere:

  1. Di avampiede
  2. Di pianta
  3. Di tallone
Appoggio piede

Appoggio in iperpronazione

Un certo grado di pronazione è indispensabile per garantire un’ottimale ammortizzazione ad ogni passo.

Sarebbe quindi più corretto parlare di eccessiva pronazione se vogliamo indicarla come un difetto.

Viene segnalata in molti studi come responsabile di vari disturbi, quali: tendinopatia dell’achilleo, sindrome femoro-rotulea, fratture da stress tibiali.

Oltre ai gradi di pronazione dobbiamo però considerare anche la velocità alla quale questa avviene.

Appoggio iperpronazione piede
Appoggio iperpronazione

Appoggio in supinazione

Se durante l’appoggio a terra il piede ha una scarsa rotazione interna o un’accentuata rotazione verso l’esterno si parla di limitata pronazione o di un eccessiva supinazione.

L’arco plantare è più arcuato rispetto al normale, causando un eccessiva rigidità del piede, e provocando una tensione eccessiva a livello delle strutture tendinee e muscolari.

Appoggio supinazione piede
Appoggio supinazione

Overstride

Termine inglese che sta ad indicare un appoggio del piede eccessivamente protratto anteriormente rispetto al centro di massa corporeo, considerando anche la posizione del tronco.

É associato soprattutto ad un aumento del rischio di fratture da stress e infortuni da sovraccarico.

Appoggio overstride

La cadenza

Il ritmo si misura in bpm (batture per minuto) ed equivale al numero di appoggi effettuati in ogni minuto di corsa. Molto spesso a un errata postura corrisponde un ritmo di corsa molto lento, che si attesta mediamente attorno ai 150-160 bpm.

Correre a frequenze così basse è considerato un errore in quanto non permette di utilizzare in modo funzionale ed efficiente la muscolatura e soprattutto i tendini.

La cadenza ottimale nella corsa  è intorno ai 175-185 bpm.

Correre con una cadenza ottimale diminuisce il rischio di incorrere in infortuni soprattutto sul ginocchio.

 

Recupero arto dopo la fase di Follow through

È importante la fase di flessione di ginocchio nel recupero dell’arto per avere un movimento più tondo possibile.

follow throught

Knee Window

È un parametro che viene valutato per identificare un eccessivo ginocchio valgo, o delle rotazioni non fisiologiche a livello dell’anca in rotazione interna- adduzione di femore.

Questo dato è associato ad un incremento del rischio d’infortunio, in particolare per quanto riguarda la comparsa della sindrome femoro-rotuleo e della bandelletta ileotibiale.

 

knee-window

Caduta del bacino controlaterale

Il dolore femoro-rotuleo è correlato a una caduta del bacino eccessiva durante l’appoggio che aumenta lo stress sulla rotula e sul femore.

 

Il relax

In molti corridori l’eccessiva tensione muscolare si vede facilmente ad occhio nudo compromettendo sia la postura che altri aspetti chiave della corsa.

La tensione delle spalle delle braccia sarà facilmente riscontrabile anche in corrispondenza degli arti inferiori, in particolare a livello di piedi e caviglie, questo perché un muscolo teso non  lavorerà correttamente.
Esso non sarà infatti elastico, consumerà energia e non potrà lavorare come è richiesto dalla corsa. Le conseguenza saranno che oltre alla maggior probabilità di andare incontro a infortuni, anche le performance risentiranno negativamente di un’eccessiva tensione muscolare, facendoci correre “con il freno a mano tirato”.

Con un lavoro sul corpo, sulla muscolatura e sul sistema nervoso per imparare a rilassarsi quando deve rilassarsi e contrarsi quando deve contrarsi.

 

La Postura

Correre con una postura scorretta impedisce di utilizzare in modo funzionale ed efficiente le catene muscolari necessarie della corsa.

Non bisogna credere che per correggere la postura basta pensare di “essere tirati per la testa da un filo immaginario”,ma c’ è bisogno di un lavoro più complesso, che parte da giuste posture oltre che da un recupero della mobilità articolare e della forza funzionale di quelle catene muscolari non utilizzate in modo fisiologico.

Movimento delle braccia

Gli arti superiori nella corsa servono per:

  • stabilizzare il tronco;
  • migliorare l’efficienza.

Bisognerà Movere le braccia in opposizione alle gambe, in  avanti-indietro in linea con la direzione di corsa, evitando di oscillarle davanti la corpo.

L’oscillazione partirà da un movimento dalla spalla e non dal gomito , con un angolo  di 90° e oscillando le braccia su tutto l’arco di movimento mantenendo le spalle e le mani rilassate.

 

Gait retraining

Presso FisioterapiaVCO attraverso il nostro sistema di valutazione biomeccanica della corsa su treadmill mediante dispositivo Opotgait possiamo individuare gli errori della corsa del nostro atleta e impostare un programma di correzione (gait retraining) così da modificare il gesto per renderlo più funzionale, preventivo e maggiormente prestativo.